La donazione di sangue a Torino è in aumento: lo dicono i dati Avis, l'associazione italiana dei volontari che si occupa della raccolta sul territorio. Nel 2023 sono state 44 mila le sacche di sangue (una sacca è circa mezzo litro) donate nel comune di Torino, corrispondenti al 54% della raccolta nell'area metropolitana e pari a circa un quarto di tutto il sangue raccolto in Piemonte, quarta regione in Italia per numero di donazioni.
Superata la fase no del Covid
A dirlo è il presidente dell'associazione Lorenzo Ceribelli, in audizione alla quarta commissione del Consiglio Comunale, quella che si occupa di salute e servizi sociali. "Abbiamo subito gli effetti del Covid e la carenza di personale - ha spiegato - non si trovavano più medici ma ora il problema è un po' rientrato".
In crescita, infatti, i numeri rispetto al 2022, che aveva registrato 40 mila sacche raccolte. Tra i donatori, sono stati 1080 i nuovi arrivati. A preoccupare è però il nuovo regolamento ministeriale, entrato in vigore a novembre, che impone che i medici debbano effettuare gratuitamente il servizio. Precedentemente, per aumentare il fabbisogno di medici nei centri di raccolta, gli specializzandi di medicina venivano retribuiti, mentre adesso Avis ha paura che il numero diminuisca ancora e per questo ha richiesto l'intervento della Regione.
I nuovi macchinari delle Molinette
In difetto anche il plasma, anche se grazie a tre nuovi macchinari donati dall'Ospedale delle Molinette le mancanze stanno per essere recuperate.
Se la fascia più numerosa è quella delle persone dai 40 ai 55 anni, è importante l'aumento dei giovani, che effettuano sempre più donazioni.
In crescita le donazioni dei giovani
Avis Torino, infatti, ha da poco riaperto il "Gruppo Giovani" dell'associazione, per valorizzare la fascia di età under 35 e migliorare il coinvolgimento di scuola e università.