“Soddisfazione piena. La Corte ha approvato ‘senza eccezioni’. I conti del Piemonte sono in ordine”. È il commento soddisfatto del presidente Alberto Cirio al termine della sentenza di parifica della Corte dei Conti sul bilancio 2023 della Regione.
Rispettati gli equilibri finanziari
In particolare sono stati rispettati gli equilibri finanziari e di bilancio, non invece quello complessivo che vede un segno meno. Nel 2023 sono state 16,1 miliardi le entrate accertate, in aumento di quasi un miliardo rispetto all’anno precedente, mentre diminuiscono le riscossioni: 15,7 miliardi rispetto ai 16,5 del 2022. Il fondo cassa risulta essere di 224 milioni, rispetto ai circa 95 del precedente esercizio.
Il disavanzo supera di poco i 5 miliardi con l’obiettivo centrato di riduzione di 232 milioni rispetto all’anno precedente.
“Siamo passati da 6,6 miliardi del 2018 ai 5,1 miliardi attuali - commenta con orgoglio questi numeri Cirio - nel nostro primo mandato lo abbiamo ridotto di 1,5 miliardi."
Diminuisce anche il debito
Diminuisce anche il debito: era di 9,6 miliardi nel 2018 oggi è 8,4. Viene rispettato il limite di indebitamento massimo consentito per legge del 20%. Percentuale sfiorata per qualche millesimo in quanto si è raggiunto il 19,99%.
“Una percentuale incrementata dovuta all’aumento dei tassi nell’ultimo anno - ha giustificato il presidente della Regione alla Corte - parallelamente a un fondo per la progettazione per la costruzione di nuovi ospedali con fondi Inail. Soldi che in fase progettuale vanno anticipati dalla Regione."
Cirio: "Siamo sabaudi, importante che i conti siano a posto"
Le criticità su gettonisti e tempi di approvazione
Giudizio complessivamente positivo sull'analisi dei numeri dell’ultimo bilancio, ma non mancano le criticità. La prima “tirata di orecchie” arriva sui tempi di approvazione, ma non mancano appunti anche sul tema sanitario, in particolare sulla spinosa questione dei gettonisti.
“I costi medici e infermieristici per servizi appaltati sono aumentati in quasi tutte le Aziende", è quanto esplicato nella relazione del presidente della sezione regionale di controllo della Corte dei Conti Antonio Attanasio. Ma è stato evidenziato come nel corso dell’anno sono state portate avanti misure, sia a livello centrale che regionale, per mitigare il fenomeno.
La spesa sanitaria è pari a 10,2 miliardi (lievemente ridotta rispetto allo scorso anno), rappresentando il 70,9% della spesa regionale complessiva. Nel 2023 è aumentata la spesa del personale sanitario di circa 36,6 milioni. Ci sono poi 3,9 milioni di risorse destinate al recupero delle liste d’attesa.
La legge 6 del 2023 e il tema delle partecipate
Sotto la lente della Corte anche la questione dell’incostituzionalità della legge 6 del 2023, in particolare il passaggio che tratta la restituzione dei 10 anni di risorse. Una questione che non impatta negativamente sul bilancio del 2023, ma che invece può considerarsi critico nell’anno in corso. Il presidente ha rassicurato come il nuovo accordo con Roma che verrà stipulato entro il 31 luglio porterà a una risoluzione.
Trattato poi il tema delle partecipate. Passate dalle 66 del 2014 alle 39 attuali, con un’ulteriore riduzione visto che per dieci società è stato avviato il percorso di liquidazione.
Alla presentazione della relazione erano presenti oltre a Cirio, gli assessori al Bilancio Andrea Tronzano e alla Sanità Federico Riboldi, e i direttori Paolo Frascisco, Giovanni Lepri e Antonino Sottile.
Tra gli altri aspetti sottolineati con soddisfazione dalla Regione c'è il raggiungimento di un risultato di competenza positivo (117 milioni di euro) e per la riconferma dell’equilibrio di bilancio che tiene conto delle risorse vincolate e accantonate (positivo per 15 milioni).
Numeri che soddisfano la Regione
Come riporta in una nota la Regione: "È proseguito il lavoro di valorizzazione del patrimonio immobiliare avviato con il trasferimento nella sede unica del Grattacielo Piemonte che ha comportato operazioni di dismissione ad esempio per l’ immobile di piazza Castello e di apporto di numerosi beni al “Comparto Regione Piemonte” del Fondo comune di investimento immobiliare “i3- Sviluppo Italia”, istituito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per il tramite della “Invimit SGR S.p.A. oltre alla cessazione di numerosi contratti di locazione passiva che ha portato a risparmi sostanziosi.
"
"La gestione finanziaria complessiva - è il commento del governo regionale - è stata caratterizzata da un acuirsi di criticità nella riscossione delle entrate, sia di natura tributaria sia da trasferimento e della conseguente difficoltà nella programmazione e gestione dei pagamenti, ciò nondimeno, Regione Piemonte ha registrato un ottimo indicatore di tempestività di pagamento dei debiti commerciali. La gestione ordinaria di Regione, senza considerare la gestione sanitaria, ha visto registrare incassi per complessivi € 2.966.264.017,64 e pagamenti per complessivi € 2.747.276.163,75."
"Significativa - conclude la note - anche l’incidenza delle misure rientranti nel PNRR che nel corso del 2023 hanno avuto progressivo avanzamento a cui la relazione sulla gestione ha dedicato una specifica sezione illustrativa e sulla gestione dei fondi comunitari. A tal proposito l’avanzamento del Programma POR FSE 2014/2020 al 31 dicembre del 23 mostra una capacità di spesa pari al 106,69% ed una capacità di impegno al 109,49%.
La Regione Piemonte si colloca così relativamente allo stato di attuazione del POR FSE al secondo posto in termini di pagamento nella classifica delle Regioni".
Pd Piemonte: "Il fallimento di Cirio sul personale sanitario certificato anche dalla Corte dei Conti"
"E’ solo una questione di tempo e i nodi vengono al pettine. Nella scorsa legislatura abbiamo denunciato dati alla mano l’eccessivo ricorso ai gettonisti, medici e infermieri, negli ospedali del Piemonte.
La certificazione della Corte dei Conti che mette nero su bianco quello che abbiamo ripetuto per 5 anni forse costringerà il Presidente Cirio ad un bagno di realtà: giocando con i numeri la destra ha sempre presentato una realtà diversa dia quella che i cittadini incontrano incontrano nei pronto-soccorso ingolfati o con liste d'attesa infinite.
Dal 2020 in poi, con l’avvento di Cirio&Co, i numeri parlano chiaro: il Piemonte perde personale stabile mentre aumenta la spesa per i gettonisti. Centinaia di milioni di euro utilizzati per tappare i buchi di una barca che affonda, anziché investirli in una ristrutturazione del sistema.
Da un lato il Governo blocca la proposta di legge che chiede di destinare almeno il 7,5% del PIL e dall’altro Cirio in questi anni non ha mai messo in campo un piano di assunzioni degno di questo nome. È proprio questa manovra a tenaglia della destra che sta uccidendo la sanità pubblica e che genera il fenomeno delle liste d’attesa, l’esodo del personale e costringe i cittadini che possono permetterselo a rivolgersi alla sanità privata, lasciando indietro tutti quelli che invece rinunciano alle cure perché impossibilitati a pagare"