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Economia e lavoro | 22 marzo 2025, 07:00

Pesanti condanne per il Ministero dell’Istruzione: Reiterare i contratti oltre 36 mesi è illegittimo

Queste sentenze confermano la validità delle azioni legali promosse e rafforzano il diritto dei docenti a ricevere un ristoro economico per l’abuso dei contratti a termine.

Pesanti condanne per il Ministero dell’Istruzione: Reiterare i contratti oltre 36 mesi è illegittimo

I Tribunali ordinari, in accoglimento dei ricorsi proposti dagli avvocati Salvatore e Andrea Giannattasio di GiustiziaScuola.com, stanno condannando il Ministero dell’Istruzione e del Merito a risarcire migliaia di euro in favore dei precari storici della pubblica amministrazione. Queste sentenze confermano la validità delle azioni legali promosse e rafforzano il diritto dei docenti a ricevere un ristoro economico per l’abuso dei contratti a termine.

Fondamento giuridico

I docenti precari che abbiano stipulato almeno quattro contratti di lavoro con scadenza al 31 agosto hanno diritto al risarcimento del danno c.d. "eurounitario", derivante dalla violazione della normativa comunitaria in materia di abuso dei contratti a termine.

L’Italia, per sanare la procedura d’infrazione avviata dalla Commissione Europea per l’abuso nell’utilizzo dei contratti a tempo determinato nel comparto scuola, ha emanato il Decreto Salva-Infrazioni. Tale provvedimento ha introdotto una misura compensativa per i docenti precari storici della Pubblica Amministrazione, prevedendo un risarcimento del danno compreso tra 4 e 24 mensilità dell’ultima retribuzione percepita.

L’intervento normativo si inserisce nel solco della giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, che ha più volte ribadito l’incompatibilità della normativa italiana con la Direttiva 1999/70/CE sul lavoro a tempo determinato, nella parte in cui non prevede misure adeguate a prevenire e sanzionare l’abuso dei contratti a termine nella scuola.

La Corte di Cassazione, con numerose pronunce, ha riconosciuto il diritto dei docenti precari a un risarcimento per l’abuso contrattuale, accogliendo i principi espressi dalla giurisprudenza europea (Cass. SS.UU. n. 22552/2016, Cass. n. 27950/2021).

Chi può richiedere il risarcimento?

Possono presentare ricorso tutti i docenti precari che abbiano maturato almeno quattro contratti di lavoro a tempo determinato con scadenza al 31 agosto, indipendentemente dalla classe di concorso o dal grado di istruzione in cui abbiano prestato servizio.

Procedura per ottenere il risarcimento

Per ottenere il risarcimento del danno subito è necessario presentare ricorso al Giudice del Lavoro, territorialmente competente, contro il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM).

Il Giudice del Lavoro, valutata l’entità dell’abuso dei contratti a tempo determinato, potrà condannare il Ministero al risarcimento, determinando l’indennità spettante tra un minimo di 4 e un massimo di 24 mensilità dell’ultima retribuzione percepita. La quantificazione dell’indennizzo terrà conto di diversi fattori, tra cui: Durata complessiva della precarietà (anni di servizio prestati con contratti a termine); Numero di contratti stipulati; Danno subito dal docente in termini economici e professionali; Eventuale pregiudizio alla progressione di carriera.

Conclusioni

Il risarcimento per abuso dei contratti a tempo determinato rappresenta un importante riconoscimento per i docenti precari storici, che per anni hanno subito un trattamento in contrasto con la normativa comunitaria e con i principi di tutela del lavoratore.

Per maggiori informazioni su come ottenere il risarcimento visita il sito giustiziascuola.com

Richy Garino

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