Due anni duri, pieni di incertezza. Ma ora finalmente si vede la luce: il 2022 per gli alberghi torinesi ha riportato tassi di occupazione delle camere simili al 2019, prima della pandemia.
Lo confermano i dati di Federalberghi Torino. Che ora accendono i riflettori sul 2023, nella speranza che la risalita possa proseguire. “Occorre continuare a lavorare in sinergia per rafforzare il brand Torino nel mondo”, è il messaggio del presidente Fabio Borio.
Un anno senza "bassi"
Il 2022 è iniziato con flussi che hanno pagato la guerra in Ucraina e dunque le difficoltà legate a una porzione importante di mondo. Una spinta è invece arrivata dai ponti primaverili, per poi trovare un passo spedito in appuntamenti che hanno acceso i riflettori mondiali sulla Mole: Eurovision Festival, del Salone del Libro, del Giro d’Italia, della finale di Champion’s League femminile e il summit dei ministri dell’Economia dell’area UE.
Anche l'estate ha portato con sé alcuni elementi di promozione del territorio: dal Kappa Futur Festival ai concerti di musicisti internazionali e agosto è stato un mese con risultati in controtendenza rispetto a un passato (nemmeno troppo lontano) in cui la città-fabbrica si svuotava letteralmente.
Nuovo picco (di eventi) in autunno: Salone del Gusto a settembre e mese dell'arte contemporanea a novembre, quindi la conclusione di dicembre con gli appuntamenti per le Feste. Insomma: 365 giorni a buon livello, nonostante gli effetti dell'inflazione e i rincari delle bollette (che pesano e non poco sui conti delle strutture alberghiere).
Un palcoscenico da cui non scendere
"Il 2022 ha riportato Torino sul palcoscenico internazionale con alcuni grandi eventi e ha dimostrato che questa è ormai una città turistica a tutti gli effetti, capace di accogliere diversi tipi di turismo e stupire con la propria bellezza e la propria ricchezza culturale, artistica, enogastronomica – prosegue Borio – la carta vincente è stata sicuramente la capacità di far vivere la città insieme all’evento e offrire al turista un’esperienza che potesse andare al di là della manifestazione in sé. La sinergia tra la Città e la Regione, che hanno investito coraggiosamente sulla vocazione turistica, ha permesso per la prima volta di poter contare su una programmazione estesa su tutto l’anno e di destagionalizzare l’offerta".
Le speranze per il 2023 vanno a canestro
"Il 2023 inizierà sicuramente in maniera diversa rispetto a quest’anno perché sono cadute tutte le limitazioni ai viaggi e anche nei primi mesi immaginiamo di avere una situazione positiva grazie alla presenza di eventi come le Final Eight di basket – conclude il presidente di Federalberghi –: avere eventi in periodi di bassa stagione è un aspetto importante perché consente di stimolare i flussi verso la nostra città per tutto l’anno. Nell’anno che verrà sarà quindi fondamentale proseguire nel percorso intrapreso per rafforzare e consolidare il posizionamento del brand Torino nel mondo e continuare a lavorare al miglioramento dell’offerta turistica anche mediante l’individuazione di una governance".