Se non è un record, poco ci manca: 224 cambi di regole in soli due anni. Un vero rompicapo, il Superbonus, per il mondo dell'edilizia (ma anche per i professionisti e i semplici condomini alle prese con le pratiche burocratiche). A fare i calcoli e lanciare l'allarme è Confartigianato Torino, che parla di uno "stillicidio di modifiche normative legate ai bonus e soprattutto al superbonus 110%. Un vero incubo per imprese, professionisti, amministratori di condomini e famiglie".
Un elenco infinito di modifiche, chiarimenti e leggi
Una "ragnatela burocratica di 224 interventi su detrazioni fiscali edilizie e superbonus: nel dettaglio si tratta di 29 interventi legislativi distribuiti su 16 differenti leggi, decreti legge e decreti ministeriali, di cui 24 solo nell’ultimo anno equivalente ad 1 modifica legislativa ogni 16 giorni. Inoltre, si sommano 9 provvedimenti del Direttore dell’Agenzia delle entrate e 186 documenti di prassi, costituiti da 6 circolari, 4 risoluzioni, 157 risposte ad interpello e 19 FAQ".
Il nuovo ostacolo del SOA obbligatorio
E gli effetti sul settore sono facilmente immaginabili. Tra difficoltà nell'orientarsi tra le norme e lungaggini assortite. A cominciare dal SOA: dal primo gennaio, infatti, tutti i contratti nelle costruzioni con valore superiore a 516mila euro che beneficiano di incentivi fiscali, in primis quelli privati ovvero quelli legati a bonus, incentivi e superbonus 110%, possono essere sottoscritti solo da imprese in possesso della certificazione SOA. Ovvero la "Società Organismo di Attestazione", che per il mondo artigiano rappresentano una sparuta minoranza: sempre secondo Confartigianato, se ne contano solo 1223 su oltre 50.000 imprese artigiane piemontesi operanti nel comparto delle costruzioni e dell’impiantistica.
“Questa norma, di fatto - commenta Dino De Santis, presidente di Confartigianato Torino - consentirà di lavorare solo a una minima parte delle imprese che attualmente stanno lavorando. Se teniamo conto che l’importo medio dei lavori nei condomini è superiore al tetto massimo consentito per operare senza attestazione SOA, il rischio è che quasi tutte le imprese, che oggi lavorano con le ristrutturazioni con lavori oltre la soglia, saranno impossibilitate a continuare”.
“Se gli obiettivi della nuova disciplina potrebbero essere condivisibili, la soluzione adottata è del tutto inappropriata e suscita numerose perplessità in termini di efficacia perché non giustifica la trasposizione del sistema di qualificazione delle imprese dal settore pubblico a quello privato – dice Enrico Sacchi, referente edilizia di Confartigianato Torino - dopo oltre 20 anni di operatività, l’obbligo SOA negli appalti pubblici non ha dimostrato il raggiungimento dei declamati indici di qualificazione del mercato. L’obbligo SOA, inoltre, non è efficace per contrastare il fenomeno delle imprese fantasma e si ricorda che nel nostro ordinamento esistono già dispositivi come il DURC, la congruità e i controlli in grado di rimediare alle condotte fraudolente ed inoltre è un obbligo che non dà garanzie al consumatore sul livello di professionalità dell'impresa ma solo sulla esperienza e possesso delle attrezzature idonee a fare quel lavoro”.
“È tempo di prevedere, piuttosto – conclude De Santis - un rigoroso sistema di verifica dei titoli volti ad autorizzare l’ingresso nel mercato. Da anni, chiediamo una legge di regolamentazione del settore dell’edilizia sulla quale confrontarsi. Detto questo, siamo favorevoli che l’accesso al sistema dei bonus debba restare subordinato al superamento di una serie di scrupolosi accertamenti, parte dei quali affidati a professionisti abilitati”.