Doppia cifra anche per l'export dei Distretti. Ancora un segnale positivo per l'economia piemontese, pure se si restringe il campo a quei territori particolarmente "vocati" in un settore o una tipologia di prodotto. Lo dice l'ultimo Monitor curato dalla Direzione studi di Intesa Sanpaolo
Il 2022 si è chiuso con un valore delle esportazioni pari a 12,4 miliardi di euro, con un aumento dell’11,7% rispetto al 2021 (+1,3 miliardi di euro in valore). Ma la crescita si evidenzia anche rispetto al 2019, dunque il periodo che ha preceduto la pandemia e tutte le difficoltà che ne sono seguite: +8,3% rispetto (circa 950 milioni di euro). Nemmeno le difficoltà della guerra e dell'inflazione hanno intaccato lo slancio, visto che nell'ultimo trimestre la marcia è proceduta spedita: +6,4%. L'ottavo trimestre di aumento consecutivo.
Si tratta però di un risultato di export che si colloca alle spalle dell'economia piemontese nel suo insieme (+18,3%) e anche alla media dei distretti industriali italiani (+14,2%).
Dieci su dodici hanno già "scordato" la pandemia
A un esame più dettagliato, risultano in crescita 11 distretti su 12, mentre sono 10 quelli che si collocano ormai oltre i livelli di export del 2019. I risultati confermano la competitività delle aree distrettuali piemontesi, sostenuta da produzioni di eccellenza e innovative, pur riflettendo in parte anche il rialzo dei prezzi alla produzione del manifatturiero (+11,9% tra 2022-21 e +16,8% tra 2022-19).
La zavorra al gusto di nocciola
A fare da zavorra è stato il distretto della Nocciola e frutta piemontese che è stato condizionato da un raccolto quantitativamente ridotto. Anche il confronto con il 2019 evidenzia una reattività più pronunciata del manifatturiero piemontese (+25,7%) e dei distretti italiani (+19,9%). I distretti piemontesi ancora in ritardo rispetto ai livelli del 2019 sono le Macchine utensili e robot industriali di Torino e l’Oreficeria di Valenza.
Semaforo rosso verso la Russia e l'Ucraina
L'andamento delle esportazioni rispetto al 2021 è stato buono sia verso i mercati maturi (+12,7%), trainate dai paesi europei (tra cui spiccano Francia, Germania, Svizzera, Regno Unito e Spagna), sia verso i nuovi mercati (+9,4%), con Turchia, Corea del Sud, Canada e Romania in testa. Si rilevano contrazioni tra i principali sbocchi commerciali solo verso Russia, Hong Kong e Ucraina.
La moda torna di moda
Il 2022 evidenzia la ripartenza dei distretti del sistema moda piemontese, in crescita rispetto all’anno precedente del 22,7%, meglio del complesso dei distretti del sistema moda italiani (+16,9%). Tuttavia, risultano ancora lontani i livelli di export registrati nel 2019 (-4,7%) a causa dell’ampia distanza che caratterizza ancora l’Oreficeria di Valenza (anche per effetto delle politiche di pricing delle multinazionali presenti nel distretto). Il Tessile di Biella invece è riuscito a colmare il gap e nel 2022 ha conseguito un rimbalzo molto ampio nel 2022 (+26,1%), collocandosi al primo posto tra i distretti piemontesi per crescita tendenziale e anche in valore (+454 milioni di euro).
Esportazioni in aumento anche per la meccanica distrettuale piemontese (+7,5%), che nel 2022 ha recuperato i livelli del 2019 (+0,3%). Il confronto con la meccanica distrettuale italiana (in aumento dell’11,7% rispetto al 2021 e del 12,3% rispetto al 2019) mette in evidenza il ritardo del Piemonte, attribuibile alle Macchine utensili e robot industriali di Torino, ancora sotto del 19,6% rispetto ai livelli 2019. Gli altri distretti piemontesi del comparto hanno ottenuto risultati di crescita dell’export.
L'agro-alimentare e il polo tecnologico
Risulta positivo anche l’andamento sui mercati esteri dei distretti agro-alimentari piemontesi, rispetto sia al 2021 (+7%), che al 2019 (+25,9%). L’unico punto di attenzione riguarda - come detto - il distretto della Nocciola e frutta piemontese, che ha registrato un calo delle esportazioni rispetto al 2021 (-16,2%) a causa di una serie di eventi ambientali e climatici che hanno danneggiato la produzione.
I poli tecnologici piemontesi hanno chiuso il 2022 con un aumento dell’export del 27,6%, nettamente superiore rispetto all’aumento dell’export dei poli tecnologici italiani (+19,9%). Anche il gap rispetto ai livelli di export del 2019 è stato abbondantemente colmato (+51,5%). Entrambi i poli hanno contribuito positivamente alla crescita del 2022 rispetto al 2021: +3,1% per il Polo ICT di Torino e +48% per il Polo aerospaziale del Piemonte, protagonista di un vero e proprio balzo.