“Il rinvio del blocco degli Euro5 diesel è il minimo indispensabile, ma non basta“. I commercianti torinesi vanno in pressing sul Governo e lo fanno per voce di Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti Torino e Piemonte. Sono queste infatti le ultime ore prima che il Consiglio dei ministri di domani dia il via a un provvedimento in grado di evitare che quasi 300mila veicoli in tutta Regione rimangano fermi a partire dal prossimo 15 settembre.
"Ci hanno dato rassicurazioni, ma non basta"
“La scadenza è ormai vicina – spiega – e imprese e cittadini hanno bisogno di certezze. Nelle interlocuzioni che abbiamo avuto in questi giorni a livello sia politico sia tecnico è venuta l’assicurazione che il decreto del governo ci sarà. È ciò che abbiamo chiesto da tempo insieme ad aiuti per la sostituzione dei mezzi: aiuti che dovranno essere ben più cospicui delle mancette che si stanno prefigurando. Categorie come ambulanti e agenti di commercio, per la cui attività il mezzo è indispensabile, non possono farcela da sole in un momento di crisi come questo. Per non parlare delle famiglie. Inoltre, è importante che i sostegni siano di facile e immediato ottenimento, altrimenti rischiano di rimanere inutilizzati: non si può immaginare di cambiare oggi il proprio mezzo e ricevere il denaro magari fra un anno, dopo aver riempito chili di moduli incomprensibili".
"Basta decidere sull'onda dell'emergenza"
“Ma tutto ciò – puntualizza Banchieri – non sarà sufficiente: se il rinvio del blocco e i sostegni economici arriveranno, essi saranno stati decisi sull’onda dell’emergenza e delle giustificatissime proteste di imprese e automobilisti. Ma si tratta di un palliativo di fronte a un problema vasto e complesso, che va affrontato con lungimiranza: per questo chiediamo l’immediata costituzione di un tavolo sulla mobilità di cui facciano parte la Regione, le rappresentanze delle imprese e anche dei cittadini (ad esempio, attraverso le associazioni dei consumatori). Questa vicenda ha dimostrato ancora una volta il drammatico distacco fra le decisioni prese nelle stanze chiuse di qualche assessorato e la vita reale. Dunque è necessario – una volta risolta l’emergenza – che la politica torni a misurarsi con le esigenze delle persone. Il tema della mobilità e dei tempi delle città richiede una prospettiva di lungo periodo. Apriamo da subito un confronto fra tutti i soggetti coinvolti: solo così – conclude – potremo individuare misure davvero efficaci nel tempo, programmate e condivise“.