Attesa come il Natale, ma in vantaggio di alcune settimane, la posa della prima pietra ha aperto ufficialmente i lavori per la Cittadella dell'Aerospazio, l'hub che si propone di diventare il riferimento regionale (e non solo) di un settore che tra grandi player, pmi, start up e mondo accademico vuole dare un'alternativa a una manifattura che ormai slitta da tempo, su 4 ruote.
Si cerca il decollo, insomma. In un unico quartiere ci saranno le aziende, ma anche le università, i centri di ricerca specializzati e tutte le anime che possono collaborare e influenzarsi tra di loro. Si prevedono 380 milioni di investimento in ricerca e sviluppo nei prossimi anni, per 4100 addetti. Sarà un avvio progressivo della Cittadella, con piena operatività fissata al 2028. Nel complesso, gli investimenti nel corso del tempo potrebbero arrivare al miliardo di euro.
Si parte dall'area ex Alenia
La collocazione è proprio nel cuore dell'area che già da tempo rappresenta il cuore del settore: il quadrilatero delimitato corso Francia e corso Marche (e Collegno) dove già si trovano le sedi di colossi come Altec, Thales Alenia Space e Leonardo, che fisicamente ospiterà il nucleo iniziale della Cittadella nella zona ex Alenia.
"Vogliamo dare vita a un ecosistema che ci aiuti a fare innovazione, sostenibilità e progetti per il futuro - spiega Fulvia Quagliotti, presidente del Distretto aerospaziale del Piemonte -. In un piano strategico integrato abbiamo raccolto tutti i progetti concreti che saranno sviluppati in questo luogo da Leonardo, Thales Alenia Space, Avio Aero e Altec. Ma avremo anche centri di ricerca e acceleratori internazionali".
Il masterplan della Cittadella
Ci saranno i Leonardo Innovation labs, ma anche il digital hub e i simulatori di ultima generazione. Ma anche i laboratori dedicati alle discipline spaziali di Thales Alenia Space, insieme al centro di integrazione e quello per i test di grandi elementi. In futuro, poi, ci sarà anche lo Star hub, per addestrare col simulatore gli astronauti destinati a Luna e Marte. Da Avio Aero spazio alle piattaforme di innovazione per i sistemi di propulsione, con utilizzi anche legati alla difesa e alla sicurezza. Altec, infine, costruirà il centro nazionale di simulazione e controllo missioni robotiche lunari (con Asi) e il National Space center, che legherà la storia spaziale nazionale con il presente e il futuro dell'esplorazione spaziale italiana. Dunque un'attrazione anche a livello "turistico".
Tutte le realtà del territorio daranno risorse ed energie all'Open innovation center (per pmi, start up e incubatori), ma sarà riqualificata anche un'area urbana di oltre 100mila metri quadri.
Qui per fare eccellenza nei prossimi 50 anni
"Si compie finalmente un progetto cui si pensa e si lavora da tanti anni - dice l'ad di Leonardo, Roberto Cingolani - E anche nel nostro futuro piano industriale ci sarà molta attenzione allo Spazio. Un parallelo di cui siamo molto orgogliosi".
"Questo è un tassello che ci deve portare all'eccellenza nei prossimi 50 anni - aggiunge Marco Zoff, managing director per il settore velivoli di Leonardo - e qui dobbiamo fare ricerca, innovare e lavorare con le piccole e medie imprese".
La conquista di Marte passerà da qui
Soddisfazione condivisa da Teodoro Valente, presidente dell'Agenzia spaziale italiana. "Questa città e questa regione sono un polo di attrazione per le aziende a livello europeo e anche le eccellenze accademiche sono ben note, pure oltre oceano. La conquista di Marte passerà da Torino".
"Il progetto rappresenta un asset strategico per il nostro territorio, cui lavoriamo già da anni - sottolinea il presidente della Camera di Commercio di Torino, Dario Gallina - Qui si parte dall'esperienza di oltre un secolo, 450 aziende e la proietta nel futuro. Gli sforzi del privati devono unirsi a quello delle istituzioni. Una ricetta non nuova, ma difficile da realizzare".
"Questa è la città del futuro, ma c'è molto presente e il segno della cooperazione tra pubblico e privato. Il futuro potrà identificare con Torino un polo nazionale e anche internazionale", fa notare il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo.
E Alberto Cirio, governatore del Piemonte, aggiunge: "È un momento storico, un giorno storico, che celebra un periodo di 15 giorni davvero unici per la città: dall'hub europeo del riciclo di Stellantis, a Mirafiori alla prima pietra di un progetto presentato decine di volte, ma ora diventa vero, pratico. E qui si creerà una nuova sana e buona occupazione".
Dal punto di vista del mondo accademico, il rettore del Politecnico, Guido Saracco ricorda come "ogni anno sforniamo 300 ingegneri dell'aerospazio, accompagnandoli con una grande attività di ricerca. Quello che oggi si realizza è un lavoro di squadra che è partito prima dell'avvio dei mandati di chi oggi è impegnato nelle varie cariche. Noi per molto tempo abbiamo fatto formazione accademica, ma il mondo cambia talmente rapidamente che dobbiamo almeno in parte abbandonare questa strada, andando oltre i confini della laurea, facendo formazione anche alle persone che già lavorano in azienda. E dare supporto all'innovazione".