Anche Torino partecipa allo sciopero nazionale dei metalmeccanici dopo l'interruzione della contrattazione. Tanti i presidi in diverse aziende metalmeccaniche del Torinese: quelle più importanti sono state Leonardo (Caselle), Thales Alenia Space (Torino), Muviq (Ivrea), Skf (Airasca), Petronas (Villastellone), consorzio Pichi (Chivasso), Marelli ALI (Venaria).
Lazzi (Fiom): "Rigidità ingiustificata"
"Lo sciopero è andato bene, così come sono andati bene i presidi che abbiamo deciso di fare fuori dalle aziende più significative del territorio che tra l’altro hanno anche un notevole peso specifico all’interno dell’associazione degli industriali e alla loro delegazione trattante - dice Edi Lazzi, segretario generale della Fiom Cgil di Torino -. Le lavoratrici e i lavoratori vogliono rinnovare il contratto, sia nella parte normativa, che in quella economica. La rigidità da parte delle aziende è totalmente ingiustificata, stanno decidendo di gettare benzina sul fuoco e questo non va bene. Ovviamente noi ribatteremo colpo su colpo, intensificando gli scioperi e la loro articolazione fino a quando non otterremo il risultato".
Paone (Uilm): "Riaprire il tavolo"
"I molti lavoratori metalmeccanici torinesi che oggi aderiscono allo sciopero nazionale chiedono a Federmeccanica di riaprire il tavolo sulla base delle nostre richieste", aggiunge Luigi Paone, segretario generale Uilm Torino. "Gli 11 punti contenuti nella nostra piattaforma sono imprescindibili, così come i 280 euro di richiesta economica per recuperare il potere d'acquisto dei lavoratori e il capitolo relativo alla riduzione di orario che ha l'obiettivo di redistribuire il lavoro".
"Altrettanto importanti - aggiunge il segretario UILM di Torino - sono la riduzione del precariato nelle aziende metalmeccaniche e gli investimenti in salute e sicurezza. In mancanza di un segnale da parte di Federmeccanica le iniziative di protesta dei metalmeccanici proseguiranno".
Cutrì (Fim): "Uscire dall'impasse"
E Rocco Cutrí, segretario Generale FIM-CISL Torino e Canavese, conclude: "È più che mai necessario uscire dall'impasse generato dalla posizione di Federmeccanica e Assistal al tavolo di trattativa per il rinnovo del CCNL. Tutto il comparto, attraverso lo sciopero rigetta al mittente la contro piattaforma presentata dall'associazione datoriale e chiede che la trattativa riparta dagli 11 punti, economici e normativi che compongono la piattaforma presentata da FIM FIOM UILM votata dal 98% dei lavoratori. Importanti i primi numeri sulle adesioni, Leonardo circa 90%, Avio Aero 75%, Elbi Bitron oltre il 60%, Automotive Lighting 70% e moltissime altre aziende in cui i metalmeccanici hanno incrociato le braccia per chiedere con forza il rinnovo del contratto nazionale di lavoro. Siamo pronti a continuare azienda per azienda con iniziative per sostenere la vertenza che riguarda 1,6 milioni di lavoratori".